A partire da domenica 30 giugno e per tutto il periodo estivo fino al 1 settembre compreso la celebrazione domenicale si alternerà nelle tre parrocchie secondo il calendario sotto riportato: si terrà quindi una unica celebrazione con inizio sempre alle ore 11,00.
30 giugno: Malandriano ore 11,00
7 luglio: Marano ore 11,00
14 luglio: Porporano ore 11,00
21 luglio: Malandriano ore 11,00
28 luglio: Marano ore 11,00
4 agosto: Porporano ore 11,00
11 agosto: Malandriano ore 11,00
15 agosto: Marano ore 11,00
18 agosto: Porporano ore 11,00
25 agosto: Malandriano ore 11,00
1 settembre: Marano ore 11,00
La celebrazione del sabato sera delle 17,30 riprenderà il primo sabato di ottobre.
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno. Dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
(Mc 5, 21-24.35b-43)
Siediti. Stai seduto immobile con la schiena dritta. Chiudi gli occhi delicatamente. Poi interiormente, in silenzio, comincia a recitare una sola parola – una parola sacra o mantra. Si consiglia l’antica preghiera cristiana “Marànathà”. Recitala scandendola in quattro sillabe di eguale lunghezza. Respira normalmente e metti tutta la tua attenzione alla parola, ascoltala mentre la pronunci, in silenzio, con delicatezza, fedelmente e soprattutto – semplicemente. l’essenza della meditazione è la semplicità. ripeti il mantra per tutta la meditazione e giorno dopo giorno. non visualizzare nulla ma ascolta la parola mentre la dici. lascia andare tutti i pensieri (anche i buoni pensieri), le immagini e altre parole. non combattere le distrazioni, ma lasciale andare pronunciando la parola fedelmente, con delicatezza e attenzione e ritorna ad essa immediatamente se ti accorgi di aver smesso di ripeterla o se l’ attenzione sta vagando altrove. Silenzio significa lasciare andare i pensieri. Quiete significa lasciare andare ogni desiderio. Semplicità significa lasciar andare l’auto-analisi. Medita due volte al giorno tutti i giorni. Questa pratica quotidiana richiederà del tempo per progredire.
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Domenica
ore 11,00 (vedi orari estivi in home page)
Sabato
ore 17,30 (sospesa giugno, luglio, agosto e settembre)
Giovedì 11 aprile ore 21: "Insegnaci a pregare", il Padre nostro (Ferdinando Bizzarri)
Giovedì 18 aprile ore 21: La donna nella bibbia e nella chiesa (Luciano Carpi)
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Origini della chiesa ed elenco parroci della Pieve di Porporano
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